Vi presento la collezione La Sibilla

Questa collezione è un po’ il mio orgoglio anche se, come ogni genitore, sono affezionata a tutte le mie creazioni. Ne vado fiera perché è legata alle mie radici, alla mia infanzia, a tutto ciò che c’è di femminile in me. In questo articolo voglio raccontarvi di com’è nata, dei modelli e delle scelte che ho fatto, sperando vi piacciano!

Come nasce la collezione “la Sibilla”

Erano i primi giorni di Gennaio e io ero a caccia di idee per quella che sarebbe stata la collezione autunnale. La collezione The Circus  era già in produzione, ma io guardavo già oltre.

Ero proprio tra le nostre montagne, i Sibillini, con Marco al mio fianco, Emma nel marsupio e Giovanni nella pancia.

Mentre passeggiavamo nel bosco a Sassotetto, Emma mi ha chiesto di raccontarle proprio lì una delle favole che leggiamo la sera prima di andare a letto. Ho cominciato a immaginare mentre raccontavo, le parole prendevano forma non solo per Emma, ma anche per me. Avevo quasi l’impressione di vedere degli scintillii tra i faggi, delle fatine che facevano capolino tra gli alberi al nostro passaggio, incuriosite dagli ospiti. Le ho immaginate tra i tronchi grigi e imponenti, che camminavano con le mie scarpette ai piedi!

Appena tornata a casa ho preso subito carta, matite e colori e ho fissato quelle immagini sul foglio, avevo paura svanissero anche queste come per magia. Il giorno dopo mi sono fiondata in laboratorio e ne ho parlato con Gianluca, e via con il campionario. Ogni modello era una piccola gioia, mentre disegnavo continuavo a leggere e studiare delle leggende di cui avevo vaghi ricordi da piccola. Ricordavo nitidamente questa figura, la Sibilla, che poi ho scoperto essere legata proprio all’Appennino nelle vesti in cui la conoscevo io.

La Sibilla dell’Appennino

Le figure femminili potenti e misteriose, spesso ambigue, mi ispirano. Si hanno traccia delle Sibille fin dall’antichità, ma la Sibilla dell’Appennino ha una storia tutta sua, profondamente intrecciata a questo territorio e tramandata di generazione in generazione dai pastori. Mi aveva colpito molto il legame della Sibilla con il territorio umbro-marchigiano: una veggente che gli abitanti del nostro Appennino hanno ospitato e custodito per secoli, “dandole gli abiti che conoscevano”.

Come potevo non esserne affascinata?

La sua natura non è sempre chiara, spesso veniva definita malefica, tentatrice, ammaliatrice. Ma non ci stupisce questa versione della donna che nel corso della storia torna spesso a insidiare l’uomo. I nostri monti erano rifugio per gli eretici, cosa che unita all’ambientazione perfetta ha creato la base per queste leggende.

La sua influenza è così importante qui che anche dopo la fine del periodo delle streghe, la Sibilla dell’Appennino non scompare, dando anzi il nome ai nostri Monti Sibillini. Ora è più simile a una fata, legata ai boschi e agli elementi della natura, e la sua presenza è parte fondamentale di questo territorio.

Una profetessa dai mille volti, che vive nella grotta della Sibilla circondata da fate che escono allo scoperto di notte per ballare il saltarello con i pastori, o scendono a valle per insegnare alle donne a tessere le lane. A mezzanotte però tutte a casa! Vi ricorda qualcosa? 😉 Queste fate del Monte Sibilla però non hanno scarpette di cristallo ma piedi caprini come antichi fauni, e proprio il loro scorazzare pare abbia dato vita ai sentieri che ancora oggi percorriamo.

Non una semplice sibilla quindi, ma una Sibilla dell’Appennino, perché in nessun altro territorio potrebbe esistere una sibilla così. Il lago di Pilato, il Monte Vettore, il Sentiero delle Fate: i luoghi di queste montagne sono legati a miti e leggende che riconducono a questa figura, consultata come oracolo dai viaggiatori che in passato avevano sete di risposte.

La collezione: modelli, colori, ispirazioni

I materiali che appartengono a questa collezione sono a volte lisci come quei tronchi che ho visto durante le mie passeggiate con Emma, a volte laminati e luccicanti come lo scintillio che si crea tra le fronde con la giusta luce.

I colori di queste scarpe pensate per l’autunno/inverno 2019-20 sono ispirati ai miei boschi e alla natura, che da sempre mi incuriosisce. Il verde bosco, il muschio, il giallo ocra delle foglie, o il rosso bordeaux di quelle d’acero, il viola e fucsia dei ciclamini del sottobosco.

Senza mai smentire la mia di natura, quella di una creativa che ama gli accostamenti forti e coraggiosi, ho creato degli abbinamenti che rispecchiassero le cromie del paesaggio autunnale.

Non mancano poi materiali come il cavallino o il montone a scaldare, come manti del bestiame per coprirsi e riscaldarsi dal freddo e dalla neve del rigido inverno.

I modelli sono molti, potremmo dire sul serio che ce n’è per tutti i gusti. Da una parte c’è una serie più sportiva che comprende, per esempio, le Tuli, le Tulipa, l’anfibio Berlino e il vostro amato Lord, ora in una nuova versione: il Tiglio. Ho realizzato questo stivaletto con una nuova forma e un nuovo materiale, che contiene al suo interno un foglio di alluminio tra uno strato e l’altro di pelle. Questo dà l’effetto “accartocciato” alla pelle mantenendo la scarpa comodissima e veramente unica.

Ovviamente non mancano le scarpette con tacco, dalle più romantiche come le Mandorla, le Azzurra o le Trapezio, alle Manhattan o le Bice, estrose e femminili. Sempre comode oltre che belle, questo è il mio mantra! A queste poi si aggiungono gli stivali, tra cui il Gioia e Lory in rosso e bordeaux, due colori che adoro, specie su una scarpa così alta. E per osare, il sandalo aperto da indossare anche durante l’inverno, Anita!

Insomma, è una collezione che ho creato davvero con il cuore, che esprime il mio amore per la montagna e per quei posto che rigenerano la mia anima ogni volta che li guardo e li vivo. Spero di essere riuscita ad esprimere questa magia, e soprattutto che queste scarpette siano apprezzate da tutte voi.

Passate in negozio o sbirciate qui, trovate già gran parte dei modelli disponibili online.

 

Un ringraziamento speciale va a Tea Fonzi e al suo blog, fonte preziosa di informazioni per le mie ricerche.